Dal punto di vista architettonico, la genesi del progetto prende spunto dall’immagine di un tronco ritrovato sul terreno. Lasciato sotto l’azione degli agenti atmosferici, la corteccia che lo riveste si sfoglia in alcune sue parti lasciando apparire il colore vivace del durame.
Si è concepito un unico involucro architettonico in scaglie d’alluminio (la corteccia) che riveste la copertura e le facciate nord-est e sud-ovest, aprendosi in alcuni punti per lasciare apparire i pannelli in legno di larice.
Le facciate sud-est e nord-ovest (le due teste del tronco) sono rivestite anch’esse in legno di larice.
La scelta di sviluppare tutta la superfice abitativa su un unico piano, ha permesso di realizzare un volume proporzionato, per dimensione, a quello degli edifici attigui del centro storico e capace quindi di costituire una continuità con esso. Tale soluzione limita l’altezza della costruzione diminuendone cosi l’impatto visivo.
All’esterno dell’architettura sono quindi visibili solo due materiali: l’alluminio ed il legno.
Il colore dell’alluminio è calibrato sulla tinta delle coperture lapidee tradizionali esistenti nel nucleo antico. I serramenti sono in legno di larice del colore dei rivestimenti esterni.
Dal punto di vista costruttivo, le sole parti della costruzione realizzate in calcestruzzo, sono le fondazioni ed i tre muri di contenimento contro terra.
Per il resto, l’edificio è assemblato a secco attraverso l’uso di pannelli portanti in legno lamellare d’abete, divisori in gesso-cellulosa, massetti in granulato