Il complesso chiesastico di S.Maria è costituito da tre edifici: il battistero ottagonale di S.Giovanni Battista, di epoca medioevale, la Chiesa di S.Maria della metà del XV secolo, e l’Oratorio dei Santi Carlo Borromeo e Ambrogio, realizzato nel XVII secolo adattando strutture preesistenti. L’intervento di restauro conservativo è stato finalizzato a ripristinare la funzionalità dell’edificio rispettandone la struttura, l’articolazione spaziale e volumetrica e l’aspetto architettonico. Sulla base dei moderni criteri di restauro architettonico si è cercato di privilegiare l’utilizzo di tecniche poco invasive e reversibili. In seguito ad un’articolata campagna di scavo archeologico all’interno del Battistero, è emerso, ad un livello inferiore a quello del più antico pavimento, un fonte battesimale ad immersione che risale presumibilmente ai primi tempi della cristianizzazione della Valtellina confermando le citazioni documentali che attestano l’esistenza di una chiesa pievana a Mazzo già nell’824 d.C. e che quindi costituisce un unicum a livello provinciale ed una testimonianza tra le più importanti a livello diocesano.
Il Battistero di S.Giovanni è stato oggetto quindi di una serie di interventi per poter essere reso fruibile dal pubblico, tenendo in vista le strutture archeologiche all’interno di un progetto globale di conservazione: la pavimentazione è stato realizzata con un materiale facilmente asportabile per consentire la manutenzione nelle strutture sottostanti e neutrale per adattarsi all’ambiente: il vetro. Le lastre di vetro stratificato sono sostenute da un sistema puntiforme di elementi in acciaio inox connessi tra loro da cavi metallici. Putrelle in ferro, opportunamente calandrate e saldate tra loro, costituiscono la struttura portante orizzontale; a loro volta otto piedritti, anch’essi in ferro, reggono il piano orizzontale mantenendolo sollevato dallo scavo archeologico. La parte cieca della pavimentazione è in legno lamellare.
Per l’impianto d’illuminazione sono state impiegate le fibre ottiche per la conduzione del segnale luminoso agli spot posizionati sia lungo il perimetro circolare interno, in prossimità delle lastre di vetro, sia lungo quello esterno.
Per quanto concerne l’intervento all’esterno del Battistero, dove gli scavi archeologici hanno messo in evidenza un’abside affrescata appartenuta a una fase precedente dell’edificio, per la comprensione del manufatto, sono state lasciate in vista le strutture emerse, coperte da una struttura in acciaio e vetro appoggiata al muro di cinta che svolge la funzione di proteggere i delicati intonaci dipinti e la muratura antica.
Un adeguato percorso didattico con cartelli esplicativi dei mutamenti dell’edificio e dell’area del battistero nelle diverse fasi storiche, nonché una appropriata illuminazione dei percorsi hanno completato il progetto di allestimento e di fruizione dell’intera area.
Anche gli arredi mancanti, altari, leggii, poltrone, teca in vetro per la protezione e l’esposizione dell’ancona Malacrida lignea sono stati realizzati su disegno.